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Risoluzione collegata al Bilancio 2005 del Comune di Ferrara. Presentata da Barbara Diolaiti, Capogruppo dei Verdi del Comune di Ferrara. Approvata all'unanimità in sede di approvazione del bilancio 2005.

Mozione sul software libero approvata approvata il 18 febbraio 2005 dal
Consiglio Comunale di Prato, con i voti favorevoli del centrosinistra e
l'astensione del centrodestra.

Proposta dai consiglieri comunali: Matteo Biffoni, Linda Pieragnoli, Sandro
Lascialfari e Leonardo Becheri

Introduzione ed espansione del Software Libero nella Pubblica
Amministrazione

Premesso che viene definito come Software Libero quel software (sistemi
operativi, elaboratori di testo, gestori di database, navigatori internet, e
in generale programmi di qualunque tipo) per il quale siano garantite
all'utente le libertà di eseguirlo, copiarlo, distribuirlo, studiarlo,
cambiarlo e migliorarlo. Più precisamente, la Free Software Foundation si
riferisce a quattro tipi di libertà per gli utenti del software:

  • Libertà di eseguire il programma, per qualsiasi scopo;
  • Libertà di studiare come funziona il programma e adattarlo alle proprie
    necessità ;
  • Libertà di ridistribuire copie in modo da aiutare il prossimo;
  • Libertà di migliorare il programma e distribuirne pubblicamente i
    miglioramenti, in modo tale che tutta la comunità ne tragga beneficio.

Un programma è software libero se l'utente ha tutte queste libertà ; il
software non libero è detto proprietario. Una delle caratteristiche più
importanti del software libero è la disponibilità del codice sorgente del
programma; per questo spesso lo si indica con il termine open source (a codice
sorgente aperto).

Visto il lavoro della Commissione ministeriale presieduta dal professor Angelo
Raffaele Meo che nel Giugno 2003 ha prodotto il documento Indagine conoscitiva
sul software a codice sorgente aperto nella Pubblica Amministrazione dal quale
emerge che il software libero possiede caratteristiche quali riusabilità ,
completa scalabilità , trasparenza che difficilmente i software proprietari
possono vantare, e che sono invece fondamentali per una pubblica
amministrazione.

Considerato che il software libero favorisce la circolazione e diffusione
della conoscenza, mettendo a disposizione degli operatori locali gli strumenti
necessari per sviluppare imprese e reti di imprese, come evidenziato anche da
organismi internazionali quali l'Agenzia per lo Sviluppo delle Nazioni Unite
(UNCTAD) che nel documento E-commerce and Development Report 2003 sentenzia:

l'apertura del codice sorgente del software spinge allo sviluppo di una
collaborazione più ampia, offre migliore supporto a programmi di sviluppatori
indipendenti e alla personalizzazione del software affinché si adatti alle
diverse necessità commerciali, regolamentari, culturali e linguistiche.

Nello stesso documento si sostiene che il software libero

consente agli esperti e ai dirigenti dell'IT di oggi e domani di acquisire
rapidamente nuove conoscenze.

Visto l'interesse mostrato da molte amministrazioni locali per
l'argomento, tra le quali citiamo alcune delle più vicine a noi: Comune di
Firenze, Comune di Empoli, Comune di Pistoia, Provincia di Pisa, Comune di
Siena.

Considerato che il Comune di Prato dovrà mettere in atto iniziative in accordo
con la Legge Regionale Toscana del 21 gennaio 2003 intitolata Promozione
dell'Amministrazione Elettronica e della Società dell'Informazione e della
Conoscenza nel Sistema Regionale. Disciplina della Rete Telematica Regionale
Toscana, nella quale si richiede:

promozione, sostegno ed utilizzo preferenziale di soluzioni basate su
programmi con codice sorgente aperto, in osservanza del principio di
neutralità tecnologica, al fine di abilitare l'interoperabilità di componenti
prodotti da una pluralità di fornitori, di favorirne la possibilità di riuso,
di ottimizzare le risorse e di garantire la piena conoscenza del processo di
trattamento dei dati

Preso atto che lo scorso 19 dicembre 2003, il Ministro per l'Innovazione e le
Tecnologie, Lucio Stanca, ha emanato una direttiva nella quale si invitano le
pubbliche amministrazioni a tener conto della nuova modalità di sviluppo e
diffusione di programmi informatici.

Ritenuto che requisiti essenziali per i dati della Pubblica Amministrazione
siano:

  • la sicurezza dei dati trattati e conservati.
  • la comunicabilità ed accessibilità dei dati ­ ad esempio ogni documento
    messo a disposizione del pubblico dovrebbe essere in un formato aperto.

Considerato l'importante aspetto della sicurezza informatica e della
riservatezza dei dati sensibili, è importante verificare che il software in
uso alla Pubblica Amministrazione non contenga funzioni indesiderate o
potenzialmente dannose. Nel caso di software libero o open source, il codice
sorgente è pubblicamente disponibile su internet, ed è pertanto sotto gli
occhi della comunità informatica mondiale, e in particolare di chiunque voglia
effettuare delle verifiche. Tale trasparenza è un considerevole deterrente nei
confronti di programmatori malintenzionati, costretti in questo caso ad
operare allo scoperto; inoltre, in questo modo sono garantiti anche quegli
utilizzatori (privati, imprese o pubbliche amministrazioni non di grandi
dimensioni) che non hanno risorse sufficienti da destinare a un controllo
meticoloso del codice sorgente. Nel caso invece in cui il codice sorgente non
sia disponibile tale verifica è impraticabile. A tale proposito, la
Commissione temporanea sul sistema d'intercettazione Echelon del Parlamento
Europeo
ha sollecitato nel 2001 la Commissione e gli Stati membri a
sviluppare software di cui sia reso pubblico il codice sorgente, in modo da
poter garantire l'assenza di eventuali backdoor, e a definire una norma per il
livello di sicurezza dei software destinati allo scambio di dati per via
elettronica per catalogare i software non a codice aperto nella categoria meno
affidabile.

Osservato che l'acquisto delle nuove versioni del software rappresenta una
quota ingente del totale della spesa informatica, sia in termini di licenze
per programmi standard sia in termini di produzione di software
personalizzati. Si rileva come il software libero permetta significativi
risparmi in entrambi i casi: da un lato per l'assenza dei costi di
licenza. Dall'altro il software prodotto ad hoc può essere riusato e
riadattato in contesti diversi in modo da poter ottimizzare la spesa.

Considerato che le risorse normalmente spese in licenze possono essere
indirizzate a investimenti in ricerca, sviluppo, formazione, assistenza e
installazione, con notevoli vantaggi economici e occupazionali per il
territorio, anche in un'ottica di diversificazione dell'economia del
distretto; vantaggi occupazionali derivanti dallo sviluppo di una
imprenditorialità di nuova generazione, potenzialmente capace di attrarre sul
territorio risorse umane ed economiche e di generare occasioni di impiego, e
vantaggi economici, ovvero di sviluppo delle intelligenze, del sapere e del
saper fare locali, derivanti da investire più in assistenza ed installazione
e meno nei costi di licenza del software, in particolare impiegando software
libero.

Constatato che tra le azioni del progetto e.government fanno parte anche
quelle mirate: a favorire le misure volte ad aumentare la sicurezza delle
reti informatiche e dei dati trasmessi, alla gestione elettronica delle
pratiche burocratiche trattate dagli uffici amministrativi, a sviluppare le
competenze informatiche e tecnologiche del personale dipendente delle
Pubbliche Amministrazioni.

Visto che le amministrazioni hanno già utilizzato in passato software libero
con soddisfazione e profitto, come dimostrano molti casi documentati, di cui
citiamo i due più significativi:

  1. ht://check software per la gestione dei siti web, sviluppato per le
    esigenze del sito del Comune di Prato da personale dipendente, è stato
    rilasciato sotto licenza GPL e i suoi sorgenti resi liberi. Dopo alcuni anni,
    è largamente usato in tutto il mondo ed è sviluppato da una comunitÃ
    globale. Il Comune ha contribuito alla nascita di un software libero e oggi
    beneficia dei miglioramenti e aggiornamenti che la comunità gli offre
    gratuitamente.
  2. PAFlow La Provincia di Prato ha adottato nel 2003 questo programma per la
    informatizzazione del protocollo. E' un software libero sviluppato da
    un'azienda di Pisa (la Icube). Oltre ai vantaggi di costo ottenuti grazie
    all'assenza di costi di licenza, la disponibilità dei codici sorgenti
    permette di riutilizzarlo per i Comuni della provincia che ancora non hanno
    questo servizio, ed in futuro permetterà di personalizzarlo e aggiornarlo a
    piacimento.

Tutto questo premesso, il Consiglio Comunale

INVITA L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE

nell'ambito del mantenimento di un livello ottimale di efficienza e
funzionalità dei prodotti software per gli uffici comunali:

  1. Ad avviare uno studio di fattibilità e pianificazione sull'introduzione
    progressiva di software libero in questo Comune, con l'obiettivo di renderlo
    prioritario, e ad invitare anche gli altri Enti Pubblici a fare
    altrettanto.
  2. Ad acquistare ed utilizzare pacchetti software per ufficio tenendo conto
    di:
    1. esigenze di sicurezza e quindi impiego di software libero o almeno
      open source per i computer destinati ad utilizzare e immagazzinare dati
      riservati, protetti dalla legge sulla privacy o comunque di valore per
      l'amministrazione e/o per i cittadini;
    2. valutare anche la componente costo del prodotto/assistenza fornita
      allorché siano state riscontrate in offerta concorrenziale caratteristiche
      comparabili di facilità d'uso e rispondenza dei singoli prodotti alle
      esigenze degli enti stessi (specie laddove queste si identifichino, come
      normalmente accade, nella semplice produzione di documenti, scambio di
      posta o in altre elementari funzioni);
  3. a promuovere l'impiego di formati di dati standard, aperti e
    documentati, poiché di estrema importanza e flessibilità per mantenere la
    piena compatibilità con futuri cambiamenti tecnici e avendo questo notevole
    impatto nel caso di realizzazione di programmi ad hoc per la Pubblica
    Amministrazione senza nessuna conseguenza sulla facilità d'uso;
  4. ad inserire nel programma dei corsi di riqualificazione informatica per
    il personale dipendente del Comune anche l'impiego di software libero, come
    ad esempio il sistema operativo GNU/Linux, e ad indirizzare i dipendenti
    medesimi all'impiego, nella spedizione di documenti, di formati di
    salvataggio/interscambio aperti, come ad esempio i formati .rtf per i
    documenti modificabili e .pdf per i documenti di sola lettura;
  5. a sostenere e incoraggiare la conoscenza e la diffusione del software
    libero nelle scuole di ogni ordine e grado e nelle sedi universitarie
    pratesi;
  6. ad attivarsi, eventualmente prendendo contatti con cittadini ed
    associazioni o gruppi locali, come ad esempio l'Associazione PLUG - Prato
    Linux User Group, e nazionali, come ILS (Italian Linux Society) e AsSoLi
    (Associazione Software Libero), per mettere in atto politiche per diffondere
    maggiormente il software libero nelle scuole ed in generale presso tutti i
    cittadini;
  7. a considerare l'uso di software libero requisito di eccellenza nelle
    politiche di collaborazione di questo ente;
  8. a valutare la possibilità , attraverso adeguati investimenti, da
    effettuarsi anche in collaborazione con altri attori istituzionali e non, di
    promuovere nel territorio cittadino un distretto tecnologico correlato con
    il software libero, in modo da accrescere la cultura, le competenze, le
    risorse ed i collegamenti necessari per far diventare il Comune di Prato
    punto di eccellenza a livello europeo per quanto riguarda lo sviluppo e la
    diffusione del software libero

 

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